Questo articolo è per chi ha sempre considerato le criptovalute un fenomeno marginale, se non pericoloso.
Se ti sei detto più volte “non mi fido”, sappi che non sei solo. Ma oggi, ignorare le cripto non è più prudenza: è cecità strategica.
Con la nuova presidenza Trump, queste tecnologie sono diventate strumenti funzionali a un progetto politico più grande, che mira a ribaltare il sistema economico statunitense. E tutti gli investitori – anche quelli più tradizionalisti – devono prenderne atto.
Trump non vuole salvare il dollaro. Vuole superarlo.
In molti si sbagliano pensando che Trump stia usando le criptovalute per proteggere il dollaro. In realtà, la sua visione è opposta: indebolire il dollaro, anche come istituzione globale, fa parte del disegno per restituire controllo all’economia interna.
La sua strategia si basa su tre leve:
Svalutare il dollaro per rilanciare la manifattura USA,
Indebolire la finanza globalista e manageriale,
Rendere l’economia più controllabile politicamente, meno dipendente dai mercati.
La svolta MAGA: fine del capitalismo manageriale
Come ha spiegato recentemente Adrian Wooldridge su Bloomberg, la dottrina economica del movimento Make America Great Again (MAGA) non è più liberista. È un populismo statalista, che punta a smantellare l’egemonia delle grandi corporation americane.
Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation (think tank conservatore molto vicino a Trump), parla apertamente di un ritorno al modello padronale:
meno manager professionisti e più proprietari direttamente al comando,
meno finanza astratta, più economia reale,
meno globalizzazione, più protezionismo,
meno BlackRock, più imprese familiari.
È un progetto che punta a riscrivere le regole del capitalismo americano, non solo a riformarle.
E qui entrano in gioco le criptovalute
Le cripto, in questo quadro, non sono il fine. Sono il mezzo.
Trump non è “appassionato di blockchain”. Ma ha capito che le criptovalute possono:
creare un sistema monetario parallelo, potenzialmente scollegato dal dollaro istituzionale e dalla Federal Reserve,
svincolare l’economia interna da banche centrali, mercati finanziari e standard globali,
favorire l’ascesa di nuovi attori economici legati politicamente all’amministrazione (e alla sua visione di “America First”).
Non è un caso se Trump ha spinto direttamente i suoi figli a entrare nel settore cripto — come imprenditori, non solo come investitori.
Criptovalute “di famiglia”
Il sostegno delle figure cripto a Trump non è il punto di partenza. È l’effetto.
Il punto di partenza è questo: Trump crede che le cripto siano funzionali alla sua visione politica, e ha costruito intorno ad esse un sistema di potere.
Eric e Donald Trump Jr. sono attivamente coinvolti in American Bitcoin, società di mining e accumulo strategico di BTC.
Partecipano anche alla World Liberty Financial, promotrice di una stablecoin (USD1) e del token $WLFI, pensato come moneta “patriottica” digitale.
La cripto-economia “pro-Trump” si sta strutturando come un’infrastruttura parallela, con capitali, reti e alleanze proprie.
La “Strategic Bitcoin Reserve” non è marketing. È sovranismo digitale.
L’ordine esecutivo di marzo 2025 che istituisce la Strategic Bitcoin Reserve e il Digital Asset Stockpile federale non è folklore. È la formalizzazione di una scelta ideologica:
usare i Bitcoin sequestrati dallo Stato come riserva strategica (senza venderli),
costruire una “cassaforte” di monete digitali che non rispondono a logiche centralizzate,
ridurre la dipendenza dalla moneta fiat e aprire la strada a un pluralismo monetario gestito politicamente.
Non è solo economia. È potere, struttura, controllo.
E per l’investitore prudente?
Anche se non vuoi “comprare Bitcoin”, non puoi più ignorare la sua funzione politica.
Il valore del dollaro verrà gestito politicamente, non solo tecnicamente.
Le criptovalute diventeranno veicoli per il potere, non solo per la speculazione.
Ignorarle può significare non capire dove si sta spostando il baricentro dell’economia americana.
Cosa fare adesso?
In un secondo articolo (in uscita la settimana entrante), entrerò nel pratico:
Come costruire un’esposizione cripto prudente e strutturata,
Quali ETF / ETC regolamentati esistono e come funzionano,
Come integrarle in un portafoglio equilibrato.
Ma prima ancora, era importante capire perché tutto questo sta succedendo.
In conclusione
Trump non crede nelle cripto come fine.
Ci crede come mezzo per cambiare l’ordine economico americano.
E questo, oggi, nostro malgrado riguarda anche noi.
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